I finalisti del Carver

Contropremio Carver 2024: i finalisti della ventiduesima edizione

Scrivere non è cosa facile. Ma ancora più difficile è leggere. E i motivi sono molti. Come quando prima di tuffarti dentro ad un romanzo devi passare tra prefazioni, introduzioni, note, avvertenze, saluti. A pagina venti, spesso, inizia la cosa che interessa: la storia.

Non parliamo delle copertine. Le foto delle autrici e degli autori sono spesso imbarazzanti. Al mare, in palestra, al bar, sempre sorridenti e meravigliose. Lo scrivere richiede onestà.

Qualcuno poi confonde la bandella con il curriculum (che forse va bene per un saggio, ma da evitare per una raccolta di poesie). E ho scritto “poesie”. Perché le lunghe, noiose, autoavvolgenti, ombelicali, prefazioni ai libri di poesia potrebbero anche creare distacco, dispersione, fastidio. Perché qualcuno deve spiegarmi le poesie che andrò a leggere? Così è come prendere per stupido il lettore. Caso mai mettetela in fondo scrivendo: “Ho chiesto a questo amico se voleva scrivere un pensiero critico sui miei componimenti. Se vi va di leggerlo eccolo”. In fondo al libro.

E poi ci sono le belle idee sprecate. Dopo l’incipit che proprio ti piace, con ritmo e intelligenza, bastano tre pagine per capire che tutto è già terminato lì. Ad un meraviglioso incipit. Magari l’autrice è brava a scrivere incipit. Si concentri su quella roba lì.

Dei finali meglio non dire. Alcuni libri si concludono a pagina 150, ma l’autore non riesce a fermarsi e va avanti fino a 200 o 250. Carta sprecata e tempo gettato al vento.

Ma facciamo un passo indietro. La storia dicevamo qualche riga fa. In molti libri mancano le storie e anche se a volte sembrano essere presenti sono talmente insignificanti che vi domandate il reale motivo del tanto lavoro sprecato nel creare un libro su una storia che non interessa a nessuno.

 

Ecco alcuni motivi – ma sono solo alcuni – grazie ai quali abbiamo impiegato così tanto tempo a leggere e valutare i finalisti del Contropremio Carver 2024.

Comunque ecco i gruppi dei libri (quelli che hanno realmente accompagnato i lettori dentro le loro storie).

 

Narrativa

abstine substine di Paola Silvia Dolci (Pièdimosca edizioni)

Una pioggia di piccole stelle di Pierluigi Vito (Augh! edizioni)

Ti racconterò di Ciaccia di Antonio Spino (Tempo al libro)

Figli di un unico blu di Cristina Lora (Ronzani)

Il giorno in cui ritornano di Tarek Komin (Gallucci)

Wilmo, ricorda di Marco Angelini (Super Tramps Club)

L’estate che risolse ogni cosa di Elvira Lanza (Barta)

 

Poesia

Dodici cammini cosmici di Henry Ariemma (Puntoacapo)

Sanno di vento di Renato De Lucia (NEP edizioni)

Considerazioni quasi notturne di Maria Antonella Dagostino (Luoghi interiori editore)

Senza titoli. Sovversi. Mirkog Giuseppe Boncaldo (Transeuropa)

Segnaposti. Per 80 invitati, disposti su 8 tavoli di Paolo Cattolico (Armando)

 

Saggistica

Woke. I nuovi bigotti. Il politicamente corretto come religione laica di Alessandro Chetta (Aras Edizioni)

Donne pirata. Vite ribelli sul mare di Rosaria Guerra (Youcanprint)

Wilma Montesi. Una storia sbagliata di Chiara Ricci (Golem)

Quel sol che pria d’amor mi scaldò il petto. Idee, temi e prospettive sulla donna nelle pagine della Divina Commedia di Silvia Grassi (Parole Nuove edizioni).

Intervista ad Augusto Vismara a cura di Marilena Rea (Queen Kristianka Edizioni)

 

Il laboratorio di letture durante il quale gli autori si incontreranno per dialogare intorno ai loro libri, si terrà a Lucca sabato 12 aprile dalle ore 16 presso il centro Chiavi d’oro in via delle chiavi d’oro (riferimento Torre Guinigi).

 

http://www.contropremiocarver.it/